Brani:
1-Treni di passaggio; 2-Tornando; 3-Cronaca persa; 4-Il tram del topo; 5-La soluzione semplice; 6-Passeggiata; 7-Il vento di Nauders.
Formazione:
Orio Cenacchi: batteria; Oriano Dasasso: piano e synths; Marco Giovannini: voce solista e cori; Roberto Magni: chitarre, mandolino, programmazione synths; Paolo Nannetti: organo e mellotrons, programmazione synths, cori; Valerio Roda: basso elettrico ed acustico.
2011, Locanda del Vento/Lizard Records - Durata totale: 53:06

Fa un po' sorridere e un po' pensare il fatto che per parlare di un album come questo La soluzione semplice sia molto adatta la parola "nostalgia". E fa impressione rendersi conto chesono passati oltre venti anni dai primi passi dei Sithonia, che debuttavano in un periodo il prog era praticamente finito nel dimenticatoio. 
 
Fu grazie a loro e ad una manciata di altri artisti (pensiamo agli Ezra Winston, ai Nuova Era, agli Arcansiel, ai Malibran, tanto per ricordare qualche nome importante) che in Italia, pian piano, tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, rifioriva un certo interesse verso un genere che sembrava aver perso tutto il suo charme. A distanza di più di quattro lustri da quel periodo e di ben tredici anni dal loro ultimo album, i Sithonia tornano a far parlare di sè con La soluzione semplice. La band conferma in pieno quel suo stile raffinato, che riprende modelli ed esempi dei classicissimi anglosassoni (Genesis, Marillion) e italiani (Banco, PFM, Locanda delle Fate). Il loro progressive è impregnato di romanticismo, con tante belle melodie dal sapore mediterraneo e articolato in composizioni ariose dove ampio spazio è dato alle parti strumentali, nelle quali chitarre e tastiere si alternano e si intrecciano rispolverando emozioni mai sopite. Esemplare e particolarmente brillante la suite di ventidue minuti Cronaca persa, che racchiude in sè tutto il meglio che i Sithonia sanno dare, grazie a dinamiche e a cambi di tempo e di atmosfera che permettono di alternare passaggi particolarmente eleganti, sonorità semiacustiche e ruggiti rock che mostrano come la band non abbia minimamente perso smalto nonostante il lungo periodo di inattività.
 
I brani più brevi (e interamente strumentali) Tornando, Il tram del topo e Passeggiata sono comunque esplicativi e coinvolgenti ed anche in queste occasioni il rock sinfonico viene a galla in maniera imperiosa. I suoni sono pulitissimi, anche se si prediligono timbri vintage emerge una registrazione chiara e levigata. Poco altro da aggiungere se non che questi cinquantatre minuti filano davvero via lisci e con estremo piacere di chi ama il prog italiano, mettendo in mostra la maturità e le qualità di un gruppo che ha ancora le carte in regola per far sentire la sua voce forte in un panorama musicale molto cambiato rispetto a quello che ne caratterizzava gli esordi. Per i Sithonia pare proprio che il tempo non sia passato e in molti ne saranno contenti.


Peppe
dicembre 2011