Teatro Augusteo gremito per vedere la Premiata Forneria Marconi presentare a Napoli la sua versione de La Buona Novella di Fabrizio De Andrè. Molto si è dibattuto di recente sulla scelta del gruppo di puntare un po' troppo spesso sul repertorio del celebre cantautore, ma non c'è niente da fare: qualsiasi sia il repertorio proposto da questa leggenda del prog italino sul palco, lo spettacolo è garantito!
Prima parte dello show dedicata quindi alla rilettura della band de La Buona Novella
e bisogna dire che la resa live è pienamente convincente. Come spesso
capita, la PFM è capace di portare sul palco una verve che trascina e
anche in questa occasione confermano questa loro caratteristica. I nuovi
arrangiamenti già proposti su disco trovano migliore espressione in
concerto: bastano una ventina di minuti a scaldare il pubblico
partecipe; prima L'infanzia di Maria e poi Il ritorno di Giuseppe, chiuso da un meraviglioso e poderoso assolo di chitarra di Francone Mussida manda in visibilio la platea. Dopo un'inizio così caldo, il resto è in discesa. I musicisti si divertono, Franz Di Cioccio si alterna al canto e alla batteria (segnaliamo che l'altro batterista per l'occasione è Roberto Gualdi e non Piero Monterisi) e tra momenti melodici, spinte di rock vigoroso, momenti collaudati come Maria nella bottega di un falegname e Il testamento di Tito, si giunge al Laudate Hominem che
porta a conclusione la prima parte dello spettacolo con un aura
solenne, misteriosa e al contempo potente. E' la prima ovazione.
Pubblico in piedi ad applaudire e incitare.
Nella
seconda metà dello show si assiste ad un'antologia della PFM e qui mi
sento di essere un po' critico nei confronti della band, che quando basa
un proprio spettacolo su De Andrè diventa poi prevedibile nella scelta
delle proprie composizioni da proporre. La luna nuova, Maestro della voce, Out of the roundabout, di nuovo Faber con Volta la carta e Il pescatore, i bis con le inevitabili Impressioni di settembre e Celebration con il pubblico coinvolto a cantare. Non mancano i momenti solistici di Mussida alla chitarra acustica e di Patrick Djivas al basso e un duetto di batteria con Di Cioccio e Gualdi protagonisti.
Paradossalmente
gli appassionati prog che seguono le esibizioni concertistiche della
PFM con una certa costanza, per quanto non possano non lasciarsi
coinvolgere da una proposta di tale qualità e così collaudata, potranno
trovare maggiore piacere nell'ascoltare la veste live de La Buona Novella.
Resta indubbio, in ogni caso, che assistere ad un concerto della PFM
significa divertirsi, vedere all'opera eccezionali musicisti e ascoltare
grande musica.
Una ampia galleria fotografica della serata è presente sulla pagina facebook del Rotters' Club a questo indirizzo: http://www.facebook.com/pages/Rotters-Club/122187501154987#!/media/set/?set=a.210165845690485.57481.122187501154987
Peppe
aprile 2011
aprile 2011
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