| | Brani: |
| 1-Alla
deriva; 2-L'abbandono; 3-Forse altrove; 4-Nella corrente; 5-Il vuoto
necessario; 6-Di nuovo quiete; 7-Materia e memoria; 8-Dolcezza del
tempo; 9-Senza radici; 10-Lontano da casa; 11-Il senso delle cose;
12-Mentre tutto cambia. | |
| Formazione: | |
| Salvo
Lazzara: guitars, oud, bass, loop & samples; Davide Guidoni: drums,
percussions, programming; Alessandro Toniolo: flute, devices; Luca
Pietropaoli: trumpet, flugelhorn, devices; Fabio Anile: piano,
keyboards, programming, percussions. | |
| 2010 Dodicilune - Durata totale 49:39 |
E' un Salvo Lazzara sempre più conscio dei propri mezzi quello che ritroviamo in Materia e memoria, album in cui porta ancora più avanti il discorso solista intrapreso pochi anni fa con la sigla Pensiero Nomade. L'ex chitarrista dei Germinale, se finora aveva preferito lavorare quasi in solitudine, per questa nuova occasione si fa accompagnare da Alessandro Toniolo al flauto (altro ex Germinale), Davide Guidoni alla batteria e alle percussioni, Luca Pietropaoli alla tromba e al flicorno e Fabio Anile alle tastiere.
Se i precedenti lavori di Lazzara erano molto intimisti, Materia e memoria, pur non perdendo questa caratteristica, punta moltissimo sulla contaminazione. Ne vien fuori un riuscitissimo pot-pourri di world music, jazz-rock, elettronica, sperimentazione, new-age, progressive (nel senso più ampio del termine) e altro ancora. Anche se la chitarra di Salvo continua ad essere protagonista, diventano meno immediati i riferimenti a Hackett e Phillips, mentre è magari maggiore l'influenza del Fripp più atmosferico.
Alla deriva è una sorta di introduzione in cui chitarra, fiati, programmazioni varie e batteria spingono un mix efficace di ambient, elettronica, jazz e David Sylvian ed è una perfetta presentazione di quanto andremo ad ascoltare.
Nonostante l'unione di più stili musicali, l'album riesce comunque a mantenere una forte omogeneità. Qualche episodio più particolare si può intravedere nei vortici sonori psichedelici de Il vuoto necessario, o quando Lazzara imbraccia l'oud (strumento a corda arabo) e fa emergere un sapore tutto orientale, ma in linea di massima si avverte sempre questo andamento estatico, mai sopra le righe, che scava nelle tradizioni musicali del passato per riportarle a nuovo con un sound moderno.
Così, i ProjeKcts crimsoniani possono fare capolino in Di nuovo quiete, in altre tracce i musicisti sembrano gettare un ponte tra il Mediterraneo e le terre d'Oriente, mentre ascoltando la title-track si può fantasticare che oggi Miles Davis suonerebbe in quel modo.
Materia e memoria ha un sapore molto esotico, magari un po' lontano dalle proposte prog a cui siamo più abituati e forse ancora per questo acquista un fascino anche maggiore. Salvo continua il suo percorso di ricerca sonora personale nel migliore dei modi e sforna un'altra prova maiuscola.
Se i precedenti lavori di Lazzara erano molto intimisti, Materia e memoria, pur non perdendo questa caratteristica, punta moltissimo sulla contaminazione. Ne vien fuori un riuscitissimo pot-pourri di world music, jazz-rock, elettronica, sperimentazione, new-age, progressive (nel senso più ampio del termine) e altro ancora. Anche se la chitarra di Salvo continua ad essere protagonista, diventano meno immediati i riferimenti a Hackett e Phillips, mentre è magari maggiore l'influenza del Fripp più atmosferico.
Alla deriva è una sorta di introduzione in cui chitarra, fiati, programmazioni varie e batteria spingono un mix efficace di ambient, elettronica, jazz e David Sylvian ed è una perfetta presentazione di quanto andremo ad ascoltare.
Nonostante l'unione di più stili musicali, l'album riesce comunque a mantenere una forte omogeneità. Qualche episodio più particolare si può intravedere nei vortici sonori psichedelici de Il vuoto necessario, o quando Lazzara imbraccia l'oud (strumento a corda arabo) e fa emergere un sapore tutto orientale, ma in linea di massima si avverte sempre questo andamento estatico, mai sopra le righe, che scava nelle tradizioni musicali del passato per riportarle a nuovo con un sound moderno.
Così, i ProjeKcts crimsoniani possono fare capolino in Di nuovo quiete, in altre tracce i musicisti sembrano gettare un ponte tra il Mediterraneo e le terre d'Oriente, mentre ascoltando la title-track si può fantasticare che oggi Miles Davis suonerebbe in quel modo.
Materia e memoria ha un sapore molto esotico, magari un po' lontano dalle proposte prog a cui siamo più abituati e forse ancora per questo acquista un fascino anche maggiore. Salvo continua il suo percorso di ricerca sonora personale nel migliore dei modi e sforna un'altra prova maiuscola.
Peppe
aprile 2011
aprile 2011
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