| | Brani: |
| 1-Anima Mundi; 2-Summer breeze; 3-Last minutes; 4-Aprile; 5-Apeirophobia. | |
| Formazione: | |
| Elena
Ricci: vocals; Enzo Bellocchio: drums and percussions; Franco Bussoli:
bass guitar; Claudio Lapenna: piano, keyboards, synth, vocals; Dario
Lastella: guitars, synth and vocals. Guests: Nuria Palau, Alexandra Milas, Maria Mele and Armando Varriano: string quartet on Aprile. | |
| Prodotto da: Dario Lastella & Claudio Lapenna 2010, Melodic Revolution Records - durata totale: 49:59 |
Avevamo già seguito questa band, quando si chiamava semplicemente If, all'epoca dell'album The stairway.
Li ritroviamo oggi con una nuova sigla, con una formazione parzialmente
rinnovata e sicuramente più maturi e con un album ambizioso. Apeirophobia, infatti, è un concept sulla paura dell'infinito ed è una sorta di esplorazione nella mente e nell'animo dell'essere umano.
Summer breeze è invece un tassello delicato e melodico, guidato da chitarra acustica, voce e piano, con curiosi rumori sullo sfondo ed un bel finale elettrico in crescendo. Il riff e il basso pulsante di Last minutes sembrano riportare all'hard rock più classico, anche se con sonorità più "pulite". Uno dei momenti più interessanti è invece la breve Aprile, dove il piano ed un quartetto d'archi spingono maggiormente sul versante classicheggiante e romantico.
Ma è la lunga suite che dà il titolo all'album a rappresentare al meglio gli Ifsounds oggi e a farci vedere il loro indirizzo maggiormente progressive. In quasi ventotto minuti la band ci offre una cavalcata sonora sinfonica che si apre anche verso altri generi e a qualche stravaganza (c'è persino una parentesi flamenco), carica di pathos, piena di variazioni di tempo e di atmosfera, con ampi spazi strumentali affascinanti, spunti solistici molto eleganti di chitarra e di tastiere e che non perde di vista il rock più graffiante.
Passi in avanti ne hanno fatti questi ragazzi, anche se resta qualche ingenuità dovuta a certe lungaggini o a momenti in cui sembrano indecisi su dove andare a parare. Resta il fatto che Apeirophobia è davvero un bel disco, ben suonato e che fa salire le quotazioni della band.
Peppe
gennaio 2011
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