Van der Graaf Generator – Live at the Paradiso

   Brani:
CD1: 1-Lemmings; 2-A place to survive; 3-Lifetime; 4-(In the) black room; 5-Every bloody emperor; 6-All that before.
CD2: 1-Gog; 2-Meurglys III, the songwriter’s guild; 3-The sleepwalkers; 4-Man-Erg; 5-Scorched Earth.
Formazione:
Hugh Banton: organ; Guy Evans: drums; Peter Hammill: vox, guitar, pianos.
2009, Voiceprint – Durata cd 1: 52:53; durata cd 2: 55:44.
 
Dopo la prova in studio Trisector, che aveva dissipato ogni dubbio sulla qualità dei Van der Graaf Generator ridotti in trio, ecco una testimonianza di cosa sono capaci di fare Peter Hammill, Hugh Banton e Guy Evans nella dimensione live.

Doubt – Never pet a burning dog


Brani:
 
1-Corale di San Luca; 2-Laughter; 3-Over Birkerot; 4-Sea; 5-Passing cloud; 6-Cosmic surgery; 7-Aeon; 8-Beppe’s shelter
Formazione:
 Alex Maguire: Fender Rhodes piano, Hammond organ, mellotron, synth; Michelle Delville: electric guitar, Roland GR-09; Tony Bianco: drums.
With special guest Richard Sinclair: vocals (1,5); bass guitar (1,2).
Produced by Doubt

2010, Moonjune Records - Durata totale: 52:57
 
Prendiamo un’etichetta come la Moonjune Records, da sempre attenta all’attività dei musicisti della scuola canterburiana… Prendiamo un trio chiamato Doubt e vediamo un po’ chi ne fa parte… Alex Maguire, tastierista britannico che ha sostituito Dave Stewart nella più recente incarnazione degli Hatfield and the North. Michelle Delville, chitarrista dei belgi Wrong Object, gruppo che ha suonato con Elton Dean e che non ha mai nascosto una forte passione softmachiniana. Tony Bianco, batterista “prezzemolino” che nel suo vasto curriculum vanta collaborazioni con il già citato Dean e con Keith Tippet… Aggiungiamoci un ospite eccellente come Richard Sinclair, che non ha certo bisogno di presentazioni…

Il Balletto di Bronzo e l'idea del delirio organizzato

di Gianmaria Consiglio 
 
Nato da uno studio per una tesi di laurea in Storia della Musica Moderna e Contemporanea, questo libro di Gianmaria Consiglio ci fa conoscere meglio un album molto amato dagli appassionati di progressive rock: Ys, uscito nel 1972 e meravigliosa testimonianza di un momento di irripetibile ispirazione per il Balletto di Bronzo e Gianni Leone.

L’opera, preceduta, tra l’altro, da una prefazione di Lino Vairetti, storico leader degli Osanna, è suddivisa in tre sezioni. Nella prima, vengono analizzati alcuni Aspetti generali, attraverso un veloce excursus di alcune delle caratteristiche del rock progressivo e analizzando come il Balletto di Bronzo si inserisca in un mondo musicale particolarissimo, tenendo conto dei legami non solo con il prog, ma anche con la musica dodecafonica, d’avanguardia e free-jazz. 

Interviste - Sofia Baccini

Baccini, Sofia

Possiamo considerare Sofia Baccini una veterana del progressive italiano attuale. La bravissima cantante partenopea, infatti, ha mosso i primi passi in questo mondo all’inizio degli anni ’90, quando il gruppo Presence ha fatto il suo esordio discografico con il mini LP The shadowing. Sono poi seguiti altri quattro album in cui la band napoletana ha continuato a cimentarsi in una commistione di progressive dalle tinte oscure, hard rock e suggestioni derivanti dalla musica classica e lirica. Ma la più recente performance di Sofia è quella presente nell’album Kalevala, appena uscito per la Musea e a cui è dedicato un ampio articolo su queste pagine nella sezione “Concept e altre storie”. La vocalist ha partecipato all’opera in questione con un brano fantastico e suggestivo che va considerato tra le vette del disco. Ed ecco ora l’intervista realizzata con Sofia, che ci parla approfonditamente e con estrema disponibilità del Kalevala e della sua carriera facendo anche interessanti considerazioni sul mondo del progressive.

Stick Men e Osanna - Afragola (NA), 17/07/2010


 
Una delle date più interessanti nel cartellone dell’edizione 2010 del Festival Afrakà è sicuramente quella del 17 luglio, quando sul palco si esibiscono dapprima gli Stick Men e poi, a seguire, gli Osanna.

 
 

Gianni Leone - Salerno, 02/07/2010


 

Lo ha detto chiaramente durante la sua esibizione: non gli piacciono le canzonette. E Gianni Leone, anche da solo, unico musicista sul palco, nonostante un repertorio ben lontano dal Balletto di Bronzo che lo ha reso famoso, sta alla larga dalle canzonette.