Brani:
1-Camel trouble; 2-Queanova; 3-Le chat noir; 4-Chansis; 5-Axidents; 6-Night bell; 7-900 bills; 8-Karizma; 9-Wake up with me; 10-Every one can sing a jazz rock song under the shower
Formazione:
Alessandro Caldato: keys, electric piano (on 9), vocals (on 9); Giacomo Girotto: e. guitar, vocals (on 9); Andrea Massarotto: alto sax, flute, vocals (on 9); Riccardo Pestrin: drums, vocals (on 9); Stefano Volpato: e. bass, acoustic bass, e-bow, shower (on 9).
A. De Marchi: percussion on 4; Piero Dada Art: solo trumpet on 7; F. Perin: trumpet on 8; M. Barbon: tenor sax on 8.
2010, Lizard Records - durata totale: 53:13

Tra le realtà italiane più interessanti degli ultimi anni nel campo del jazz-rock progressivo ci sono senza dubbio i Magnetic Sound Machine, che hanno già dimostrato un valore ben al di sopra della media nonostante la giovane età. Chances & accidents è il nuovo album di questa band, capace di lanciarsi in una serie di brani strumentali molto vivaci, caratterizzati da tecnica sopraffina, ma anche tanto feeling.

I musicisti si mostrano affiatati, c'è una gran coesione e tutto è presentato con professionalità, al punto che è davvero difficile, se non impossibile, individuare punti deboli. Molto importante è l'apporto della sezione ritmica, che, tra una variazione e l'altra, viaggia sempre spedita e precisa permettendo al flusso di note di sax, tastiere e chitarra di scorrere via liberamente, inseguendosi, incrociandosi ed alternandosi alla guida dei brani. In alcuni momenti i riff imponenti ed una certa energia fanno pensare al jazz-rock vigoroso dei giapponesi Machine and the Synergetic Nuts, in altri, invece, sembrano puntare su una fusion più elegante e "patinata" (forse l'unico piccolo appunto che si può fare alla band è che in alcune circostanze può indugiare un po' sul manierismo), che non fa perdere minimamente il coinvolgimento. Tra i brani da segnalare ricordiamo l'apertura energica di Camel Trouble; Chansis, dove all'inizio si denotano momenti particolarmente rilassati, grazie a pacate atmosfere e che poi si fa più brillante, con ritmi rinforzati da vivacissime percussioni; la grintosa Axidents; Nightbell, condita da un bel flauto etnico; 900 bills, caratterizzata da indovinati leit motiv, tempi variabili e con la presenza di un ospite per un breve, ma intrigante, assolo alla tromba. Ce ne fossero di band così in giro... Se vi aveva esaltato il precedente Chromatic tunes, il nuovo cd dei Magnetic Sound Machine non è che una conferma sia di qualità che di stile ed è impossibile che restiate anche solo minimamente delusi.

Peppe
gennaio 2010