A metà concerto c'è stata una breve esibizione acustica dell'ospite Eugenio Finardi, che ha concluso dapprima duettando con Maltese, poi chiamando il resto del gruppo sul palco per un'infuocata esecuzione del blues "Hoochie coochie man". Forse col mixer si poteva agire meglio, visto che l'amalgama dei suoni non mi sembrava perfetta (basso troppo forte, clarinetto praticamente inascoltabile), ma la musica offerta si è mantenuta assolutamente incantevole, anche perché sono stati evitati pericolosi inserimenti in scaletta di canzonette più recenti.
La prestazione è stata, quindi, a dir poco eccellente, con Nocenzi e Di Giacomo mattatori come sempre, e vorrei spendere qualche parola in particolare per il cantante, la cui voce continua oggi a stregare: mantenendosi chiara, potentissima e pulita è una delle poche eccezioni tra i "reduci" delle esperienze dei seventies. Francescone riesce ancora a trasportare l'audience in mondi magici e primordiali «per scoprire ciò che solo Iddio sa», divertendo e divertendosi. Auguri Banco! Mantieniti sempre così in forma!
Peppe
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