Trent'anni e non sentirli… E' passato un bel po' di tempo da quando il Banco del Mutuo Soccorso esordì col magnifico "Salvadanaio", ma ancora oggi Vittorio Nocenzi e compagni hanno tanta voglia di suonare e di incantare. In questo 2002 in cui si celebra il trentennale del gruppo sono stati, infatti, organizzati diversi concerti per festeggiare questo compleanno.
Nella performance salernitana il Banco si esibisce in un repertorio di tutto rispetto: "RIP", "Traccia", "Cento mani cento occhi", "Metamorfosi", "L'evoluzione", "La conquista della posizione eretta", "Il ragno" sono brani che hanno fatto la storia del progressive, non solo italiano. Ampia formazione con Di Giacomo, Nocenzi e Maltese affiancati da Tiziano Ricci al basso, Filippo Marchigiani alla chitarra, Maurizio Masi alla batteria e Alessandro Papotto ai fiati.

A metà concerto c'è stata una breve esibizione acustica dell'ospite Eugenio Finardi, che ha concluso dapprima duettando con Maltese, poi chiamando il resto del gruppo sul palco per un'infuocata esecuzione del blues "Hoochie coochie man". Forse col mixer si poteva agire meglio, visto che l'amalgama dei suoni non mi sembrava perfetta (basso troppo forte, clarinetto praticamente inascoltabile), ma la musica offerta si è mantenuta assolutamente incantevole, anche perché sono stati evitati pericolosi inserimenti in scaletta di canzonette più recenti.

La prestazione è stata, quindi, a dir poco eccellente, con Nocenzi e Di Giacomo mattatori come sempre, e vorrei spendere qualche parola in particolare per il cantante, la cui voce continua oggi a stregare: mantenendosi chiara, potentissima e pulita è una delle poche eccezioni tra i "reduci" delle esperienze dei seventies. Francescone riesce ancora a trasportare l'audience in mondi magici e primordiali «per scoprire ciò che solo Iddio sa», divertendo e divertendosi. Auguri Banco! Mantieniti sempre così in forma!

Peppe