alt  Brani:

1-Birth of liquid Plejades; 2-Nebulous dawn; 3-Origin of supernatural probabilities; 4-Zeit.

Formazione:
Tangerine Dream
Chris Francke: VCS3 synthesizer, cymbals, keyboards; Edgar Froese: glissando guitar, generator; Peter Baumann: VCS3 synthesizer, organ, generator.
Guest musicians:
Steve Shroyder: organ; Florian Fricke (Popol Vuh): moog synthesizer on 1; Christian Vallbracht: cello; Hans Joachim Brune: cello; Johannes Lucke: cello.
 Produced by Tangerine Dream

1972, Ohr

Con Zeit i Tangerine Dream concepirono una mitica epopea spaziale stile 2001: Odissea nello Spazio, dedicata al concetto filosofico di tempo, Zeit appunto.

E' questo il disco in cui portano a compimento e definiscono le intuizioni che avevano iniziato ad esplorare in Alpha Centauri: ovvero lunghe "suite" elettroniche cosmiche per sintetizzatori. La differenza è che Zeit è un autentico "trip" elettronico senza melodia, molto minimale, che ipnotizza per tutta la sua durata e da cui non ci si vorrebbe più staccare: forse gli stessi Tangerine avrebbero voluto continuare a suonare questo "mantra" elettronico senza sosta! L'atmosfera è dark-cosmica ed è fin troppo semplice immaginare che tutta la successiva musica "ambient", in tutte le sue diramazioni ed evoluzioni, derivi da questo incubo planetario. Il disco uscì in un doppio LP e già l'oscura copertina faceva presagire viaggi interplanetari senza fine.
L'album è diviso in quattro movimenti ed inizia con The Birth of Liquid Plejades: il suono dei violoncelli ti fa alzare subito da terra per 7 minuti, qui si sente l'influenza di Ligeti e delle sue composizioni per quartetto d'archi; poi entra in scena il Moog suonato dall'illustre ospite Florian Fricke e la mente inizia piano piano ad effettuare un "viaggio" all'interno dello spazio interiore aiutata anche da un organo minimale e trascendente, finché  il brano finisce improvvisamente lasciando una sensazione di risveglio da un incubo magmatico ed ipnotico.
Il viaggio è però solo all'inizio e prosegue con la cupa Neboulous dawn, sorta di rappresentazione del sorgere di un'alba nebulosa su qualche pianeta che non appartiene alla nostra galassia: in questo senso i riverberi dei synth VCS3 di Franke e Baumann e del generatore di Froese raggiungono l'obiettivo entrando lentamente nella psiche dell'ascoltatore.
Origin of supernatural probabilities è il terzo movimento che apre il secondo disco e comincia quieta con gli accordi della chitarra di Froese  proseguendo in un  viaggio allucinante con pulsazioni sintetiche e rumori del cosmo riprodotti sempre dal generatore di Froese: un brano degno di una saga-dark di SF fra galassie e mondi inesplorati. La title-track Zeit chiude questa epopea fantascientifica in un'atmosfera drammatica, sembra la colonna sonora di un disastro astrale. Si tratta del brano più minimale e dark-cosmico del disco che potrebbe continuare all'infinito se non giungesse purtroppo la fine a risvegliarci da questo viaggio catartico ed illuminante.
Pochi dischi come Zeit hanno segnato una svolta nella storia della musica elettronica del '900, stabilendo nuovi parametri : è qui che tutta la musica elettronica successiva, dall'ambient fino all'industrial hanno preso spunto. Si tratta di un album epocale che non dovrebbe mancare in nessuna collezione.

Cosmic Courier
maggio 2013