Nel corso del tour che sta portando in giro per l'Italia in questo 2016 James Senese ha compiuto 71 anni. Ma il palco continua a mostrarci un musicista in forma smagliante, che guida i suoi Napoli Centrale in spettacoli ricchi di ottima musica. La band si è esibita a Torchiara, in occasione della manifestazione Segreti d'Autore,
lo scorso 11 agosto, nell'incantevole cornice del settecentesco Palazzo
De Conciliis. L'attuale formazione, che vede, oltre al leader impegnato
al sax e alle parti vocali, Ernesto Vitolo al piano elettrico, Gigi De Rienzo al basso e Fredy Malfi
alla batteria, si mostra ben rodata anche in questa occasione e delizia
un pubblico divertito e soddisfatto del concerto che si è protratto per
circa un'ora e mezza.
Il repertorio spazia in oltre quaranta anni di
attività, con le inevitabili nuove proposte tratte dall'ultimo album “'o
sanghe”, pregne di un funk-rock diretto e trascinante, a pezzi
immancabili dal vivo come E' 'na bella jurnata e Acquaio' l'acqua è fresca, fino a quelle straordinarie pagine di jazz-rock progressivo che hanno caratterizzato gli esordi degli anni '70, con Viecchie, mugliere, muorte e criaturi, Campagna, 'o nonno mio e Simme iute e simme venute. Non manca un omaggio a Pino Daniele, che "da lassù" ha chiesto a James di suonare Chi tene 'o mare,
sicuramente uno dei picchi emozionali dell'esibizione. Durante lo show
le note del sax volano via a volte leggere, puntando sulla melodia, a
volte più sferzanti e legate a quel furore mostrato negli anni ‘70.
James è l'attrattiva principale, il classico animale da palcoscenico e
si mostra ancora pimpante facendo scorrere adrenalina a fiumi, ma
concede ampi spazi ad un Vitolo in grande spolvero, pronto a lanciarsi
in momenti solistici di grande qualità. La musica tocca diverse culture e
influenze, ma naturalmente alla base di tutto c'è Napoli. Nel sound,
nel dialetto, nei sorrisi e nella simpatia innata che suscita James
mentre comunica col pubblico e racconta aneddoti, ma anche in quel suo
"essere contro" (contro Berlusconi, ma anche contro Renzi, come afferma
apertamente) e nella sua disponibilità a fine concerto per foto e
autografi. James è verace, come la sua proposta sonora; canta ancora il
dolore, la sofferenza, l'emarginazione, la lotta quotidiana e non si
intimidisce (figuriamoci!) nell'affrontare la religione. La sua
personalissima visione di black music che getta un ponte tra il
Mediterraneo, i Weather Report e Miles Davis
è ancora attualissima. Tutto questo magari viene fatto in maniera
differente rispetto a quegli esordi ormai lontani. C'è una maggiore
immediatezza e James non si esprime più con quella rabbia che era un
elemento cardine di dischi di valore assoluto come Napoli Centrale, Mattanza e Qualcosa ca nu ‘mmore.
Eppure la passione, la personalità, la brillantezza restano punti di
forza di un artista che non si è mai seduto sugli allori, non è mai
sceso a compromessi e che continua un percorso professionale ancora oggi
da seguire con la massima attenzione.

Peppe
agosto 2016
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