Barbara Rubin - "The shadows playground - piano works"

 

Non è necessario fare lunghe suite intricate e ultratecniche per proporre del prog di valore. Se alla base ci sono classe, intelligenza, idee e buona ispirazione possono bastare un pianoforte, una voce, arrangiamenti brillanti e poco altro. Barbara Rubin dimostra la sua bravura in questo album che è un concentrato di eleganza, grazie a nove composizioni ben costruite e poco più di tre quarti d'ora di ottima musica. Il pianoforte è il protagonista principale, con il suo timbro al di fuori del tempo e sempre attraente; non a caso, il sottotitolo dell'album è Piano works.  
La formula trovata e presentata da questa artista è solo apparentemente semplice e la prima traccia Endless hope è lì a dimostrarlo: piano classicheggiante, voce filtrata, poi Barbara canta una melodia emozionante su ritmi compassati; in seguito, l'utilizzo degli archi non fa altro che accentuare le venature sinfoniche e malinconiche, mentre l'entrata di un'aggraziata voce maschile completa l'opera. E' una sorta di manifesto programmatico che delinea bene le caratteristiche di questo lavoro, nel quale emergono trame intimiste e affascinanti e si intrecciano prog romantico, pop elegante e musica classica. Immaginate uno strano mix, tra l'Anthony Phillips solista e acustico, dei Renaissance meno altisonanti e la Kate Bush di 50 words for snow... 
 
Potremmo così dire che siamo di fronte al chamber rock che non ti aspetti, quello lontano dalle avanguardie e che crea una dimensione acustica carica di pathos e feeling, alternando momenti "pieni" ad altri più pacati. Difficile individuare brani che spiccano, vista l'omogeneità del disco. Certo, Sunrise promenade e le strumentali Sleeping violin e La ballata degli angeli, grazie alla maggior presenza degli archi e ad una struttura più particolare, donano un alone di magia maggiormente legato al prog sinfonico e per chi predilige certe sonorità è assicurato più di un brivido lungo la schiena. Ad ogni modo, non si avvertono cali di tensione e l'ascolto fila via in maniera scorrevole, piacevole e senza momenti di stanca. 
 
The shadows playground è un'opera di rara raffinatezza e ci mostra una musicista di tutto rispetto, abile polistrumentista, cantante di personalità, compositrice di talento e che ha curato ogni aspetto dell'album nel modo migliore.

1) Endless hope; 2) Seven; 3) La Maddalena; 4) Clouds; 5) Sunrise promenade; 6) The shadows playground; 7) Sleeping violin; 8) La ballata degli angeli; 9) Helen's word.

Barbara Rubin: leand and backing vocals, violin, viola, piano and synthesizers, guitar, bass and drums; Andrea Giolo: lead and backing vocals; Veronica Fasanelli: vocals in the grand choir of "Helen's word".

durata totale: 46:46

https://barbararubin.bandcamp.com/.../the-shadows-playground

Peppe
ottobre 2022

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