| Brani: | |
| 1-Il profumo del tempo; 2-Gli occhi di Greta; 3-Il colpo e la cura; 4-Toni il matto; 5-Il mio nome; 6-La pietra di Erice; 7-Dono di maggio; 8-Lio; 9-Aria oltre le stelle; 10-I boschi della luna; 11-L'abbraccio del noce; 12-Alice; 13-Madre mia; 14-Nella pioggia; 15-Il mio nome (strumentale). | |
| Formazione: | |
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Giuseppe Festa: voce, chitarra e flauti; Fabio Ardizzone: basso;
Giorgio Parato: batteria, chitarra e pianoforte; Claudio Morlotti:
chitarra, strumenti etnici e antichi. |
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| 2010 - La Locanda del Vento - durata totale: 60:29 |
Avevano esordito come "cantori" dei mondi fantasiosi di Tolkien; i Lingalad proseguono ora con una proposta musicale in cui cercano nuovi legami con la natura e narrando storie senza tempo di uomini e di donne.
Il comune denominatore rispetto ai dischi della prima ora è un progressive delicatissimo e dall'impatto immediato, in cui si fa largo uso di strumenti acustici, attraverso trame eleganti, melodie accattivanti, legami con il cantautorato, con la musica medievale e con il folk-rock. I brani sono tutti piuttosto brevi, ma si ravvisa una tale raffinatezza con chitarra, flauto e pianoforte e con quei testi poetici e descrittivi che è davvero impossibile non entrare in sintonia con la proposta della band. Il nuovo parto dei Lingalad è incentrato sulla Locanda del Vento, che non è solo il titolo del cd, ma anche il nome della sottoetichetta della Lizard che già da qualche anno lancia album legati a certo romanticismo, nonchè luogo di fantasia dove si possono udire "storie che camminano in bilico tra l'oblio del passato e un'occasione per essere raccontate, storie che il vento talvolta raccoglie e porta lontano".
L'avventura dei Lingalad continua con un altro disco di qualità che permette di far proseguire in maniera lineare un percorso sonoro incredibilmente suggestivo.
Peppe
febbraio 2014
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