Quanah Parker - Quanah


 
Brani:

1-Chant of the sea-horse; 2-No time for fears; 3-Quanah Parker; 4-Sailor song; 5-Flight; 6-The garden awakes; 7-After the rain; 8-Asleep; 9-Silly fairy tales; 10-People in sorrow; 11-The limits of the sky; 12- Shenn menn.

Formazione:

Riccardo Scivales: keyboards; Elisabetta "Betty" Montino: voice; Giovanni Pirrotta: guitars; Giuseppe Di Stefano: bass; Paolo "Ongars" Ongaro: drums.

2012, Diplodisc - durata totale: 59:11

Come si sa, gli anni '80 sono stati un periodo difficile per il prog. Non è bastato il discreto successo dei Marillion per trainare un movimento che è rimasto oscuro ai più e molti dei temerari gruppi che provavano a cimentarsi, in un periodo dominato da un pop semplice semplice, a costruzioni più complesse non riuscirono a raggiungere l'ambito traguardo del disco in studio. Così, capita che oggi, a trenta e passa annni di distanza, alcune formazioni rimaste praticamente sconosciute, grazie alla tecnologia odierna e ad una ritrovata passione, ripropongano del materiale risalente agli eightes, ma mai uscito ufficialmente.

Genesis - Gli anni prog

di Mario Giammetti 

Siete assolutamente sicuri di sapere tutto, ma proprio tutto, sui Genesis del mitico periodo con Peter Gabriel? Siete assolutamente sicuri che di quell'epoca non c'è nulla più che vi possa sorprendere? Siete assolutamente sicuri che non c'è più bisogno di libri relativi a quella fase di uno dei gruppi più amati e importanti del progressive rock? Be', il nuovo parto di Mario Giammetti è pronto a distruggere tutte queste certezze! Il suo ennesimo scritto che va ad esaminare il mondo genesisiano ci disegna per bene la genesi e i contenuti di tutti i dischi che vanno dall'acerbo esordio di From Genesis to revelation fino al celebrato concept The lamb lies down on Broadway. Ma in questo nuovo racconto di quell'epopea, Mario più che altro cede la parola ai protagonisti. Infatti, per ogni disco analizzato ci sono soprattutto i commenti inediti di Tony Banks, Phil Collins, Peter Gabriel, Steve Hackett, Anthony Phillips e Mike Rutherford, raccolti dall'autore ed integrati con estratti (anch'essi inediti) di interviste rilasciate al giornalista inglese Michael Kaufman in occasione della pubblicazione delle ristampe in cd del 2008.

Deluge Grander – August in the Urals


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Brani:

 1-Inaugural Bash (26:57); 2-August in the Urals (15:52); 3-Abandoned Mansion Afternoon (12:14); 4-A Squirrel (8:45); 5-The Solitude of Miranda (7:18).

Formazione:

Dan Britton: keyboards, vocals (1-3), guitars (2), acoustic guitar (5); Dave Berggren: guitars (1,3-5); Patrick Gaffney: drums; Brett d'Anon: bass (1-4), oud (2); Frank d'Anon: xylophone (1), trumpet (1), flute (1), keyboards (5); Jeff Suzdal: saxophones (1);
Adnarim Dadelos - vocals (5).

2006, Emkog Records

Le riletture, le revisioni sono ambiti scivolosi. I risultati ottenuti possono essere manieristici, privi di spessore, una pallida imitazione di un qualcosa di mai veramente acquisito, se non esteriormente.

Concept ed altre storie - Marillion - Clutching at Straws

Brani:

1 – Hotel Hobbies
2 – Warm Wet Circle
3 – That Time of the Night (The short Straw)
4 – Going Under
5 – Just For the Record
6 – White Russian
7 – Incommunicado
8 – Torch Song
9 – Slainte Mhath
10 – Sugar Mice
11 The Last Straw
i) Happy Ending

Formazione:

Fish – Vocals
Ian Mosley  - Drums
Peter Trewavas – Bass
Mark Kelly – Keyboards
Steve Rothery – Guitar

Il quarto album dei Marillion, datato 1987, segna la fine di un’era. Dopo la pubblicazione del lavoro e il relativo tour, Fish lascerà la band per intraprendere la carriera solista.L’importanza di quest’album non è racchiusa solo nella celebre defezione, ma anche nell’ormai maturazione del suono marillico e nelle liriche sempre elaborate ma ormai non più sfocianti nel favolistico, quanto decisamente calate nel reale. Clutching at Straws si configura come l’album più oscuro della band inglese, il cui tema principale approfondito nelle sue 11 tracce è l’alcolismo, con i problemi da esso derivanti (problemi che riguardavano direttamente Fish). Hotel HobbiesWarm Wet Circle e That Time of Night sono tre brani in cui è suddivisa la suite dell’album, tracce che ripercorrono stanze d’albergo, come ultimo rifugio, dove ormai vinti dagli abusi di alcool e cocaina si rivivono o semplicemente si ricordano aspirazioni, desideri, amori maturati in ambienti disagiati, speranze infrante e l’ormai abituale gesto del rifugiarsi presso il bancone del bar. Alzare il bicchiere,  “chinare la cannuccia”, un gesto rituale, intimo come confidarsi ad un amico, difendersi dal fatto d’essere la causa del disfacimento del proprio nucleo familiare, confidare le proprie frustrazioni per un mondo estraneo, cattivo, dove le persone che dovevano essere il nostro sostegno sono la dimostrazione vivente dei nostri fallimenti (Going Under, Sugar Mice).