| Brani: | |
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1-La danse de Finistère; 2-Matty Groves; 3-Hops; 4-Once I had a sweetheart; 5-Jade Fountain; 6-Harimannersturm; 7-John Barleycorn; 8-Hom selvadic; 9-Blithe our journey; 10-The enchantment and the Moon; 11-Aelfgifu's heritage; 12-Wedding dress; 13-The chorus. |
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| Formazione: | |
| Trewa are: Luca Briccola: guitars, bass, keyboards, flute, percussion & vocals; Marco Carenzio: vocals, acousti guitar & harp; Filippo Pedretti: violin & backing vocals; Mirko Soncini: drums & backing vocals; Serena "esSere" Bossi: vocals; Joseph Galvan: bass. Special guests: Pauline Fazzioli: harp on 6 & 1; Alberitco Giussani: violin on 10; Veronica Marelli: cello on 10; Melissa Milani: pipe on 8; Rossana Monico: harp on 9, 2 & 4; Auro Perego: violin on 10. |
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| Produced by Luca Briccola 2012, Mentalchemy Records - durata totale: 55:45 |
I Trewa sono uno dei vari progetti in cui è impegnato il musicista Luca Briccola, noto ai progster soprattutto per la sua attività con i Mogador. Many meetings on a blithe journey è il secondo album di questa band che è pienamente orientata verso un folk-rock dalle varie sfaccettature.
In quasi un'ora di musica, infatti,
si alternano danze allegre, brani tradizionali riarrangiati in chiave
personale, appunti medievaleggianti e passaggi pastorali e malinconici.
Una proposta, quindi, prevalentemente acustica, con chitarre, flauto,
arpe e archi ad incontrarsi e a guidare temi che possono attirare
facilmente chi ama Fairport Convention, Pentangle, Fotheringay e i Jethro Tull più folk. Così', se Matty Groves e John Barleycorn
sono autentiche garanzie per chi ha già dimestichezza con questo
orientamento stilistico, anche le altre tracce si fanno apprezzare per
merito di una ricerca sonora mai banale, ricami eleganti e suoni puliti,
che portano ai nostri giorni certe esperienze degli anni '60-'70. I
Trewa, pur non inventando niente di nuovo, riescono nell'intento di
risultare assolutamente convincenti in un folk-progressive all'inglese,
sulla scia dei grandi nomi citati, grazie ad una serie di composizioni
suggestive, dal fascino antico, ma che possono ammaliare ancora oggi.
Peppe
marzo 2013
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