| Brani: | |
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1-Your time starts now; 2-Mathematics; 3-Highly strumg; 4-Red Baron; 5-Bunsho; 6-Snake oil; 7-Splink; 8-Embarassing kid; 9-Medus; 10-Mr. Sands; 11-Smoke; 12-5533; 13-All over the place. |
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| Formazione: | |
| Hugh Banton: organs & bass guitar & harpsichord, piano, glockenspiel, 10 string bass, guitar on 11; Guy Evans: drums and percussion & guitar on 12; Peter Hammill: vox, pianos, guitars & Ashbory bass on 7. | |
| 2011, Esoteric Records - durata totale: 48:49 |
Tornati in carreggiata nel 2005, perso David Jackson per la via, dopo due buonissimi album di come-back, ma che non avevano convinto del tutto, i Van der Graaf Generator si presentano ora perfettamente rodati e il nuovo album A grounding in numbers segna forse il raggiungimento del sound "definitivo" dello storico gruppo in versione trio.
Tredici brani nuovi di zecca, di durata abbastanza contenuta (solo la conclusiva All over the place viaggia sopra i sei minuti), ma che pure contengono quei marchi di fabbrica del gruppo, dall'organo quasi gotico di Hugh Banton al drumming martellante e straordinario di Guy Evans, dalla voce ancora incredibilmente potente, lancinante e affascinante di Peter Hammill a quelle sonorità cupe, drammatiche, a tratti violente, a tratti più meditative e, come sempre, ricche di armonie complesse.Insomma, strutture più "ristrette", ma musicisti ancora ben lontani dall'easy-listening o da pseudo-rinnovamenti di facciata. A partire dai testi sempre ricercati di Hammill, che se in passato si è indirizzato verso proposte culturali di varia natura, spaziando dalla chimica alla fantascienza, dalla filosofia alla poesia, stavolta punta asulla matematica e sui numeri. Ad ogni modo, quelle atmosfere drammatiche e quel sound inimitabile portati avanti da oltre quarant'anni vivono ancora energicamente fin dalle prime battute dell'opener Your time starts now e passando per quelle nuove perle che hanno tutte le caratteristiche per diventare nuovi cavalli di battaglia dei Van der Graaf Generator, come Mathematics, Bunsho, Snake oil, Mr. Sands e la citata All over the place. L'utilizzo della chitarra è forse più limitato rispetto al recente passato ed anche i timbri scelti "sporcano" meno le composizioni del gruppo.
Così, questa gloriosa band continua a disegnare un progressive rock personalissimo, "colto", classicheggiante, ma sufficientemente spigoloso . Compromessi zero. Suggestione ancora enorme. Sono sempre loro, sono i Van der Graaf Generator. E anche oggi come quaranta anni fa... prendere o lasciare!
Peppe
febbraio 2013
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