Cucamonga - Alter huevo

alt Brani:
1-Tetascotch; 2-El dengue de la laguna; 3-Tu guaina; 3-Variaciones sobre tu hermana; 5-Tillana; 6-Cerrazon en el Teyù Cuaré; 7-Dominguillo; 8-Cletalandia.
Formazione:
Bruno Rosado: tenor saxophone, soprano saxophone; Mauricio Bernal: electrico piano, casio "Tone Bank", marimba, accordion, percussion; Oscar "Frodo" Peralta: electric guitar; Adriano Demartini: electri bass, funny voices; Julian Macedo: drums, vibraphone, marimba, glockenspiel, percussion.
Guests:
Eugenio Zeppa: clarinet and bass clarinet in 6; Pablo Cuevas & Gustavo Rotger: laughs in 1; Pablo Cueva & Flavio Gilli: talks in 3.
2012, AltrOck Productions - durata totale: 40:02

Chi ha un po' di dimestichezza con la storia del rock saprà perfettamente che la città di Cucamonga ha dato i natali a Frank Zappa. Non sorprende, quindi, che il gruppo argentino che ha scelto questo nome per diffondere la propria musica, nell'album Alter huevo, faccia emergere non poche influenze dettate dall'ammirazione per il Maestro.

Arabs in Aspic - Strange frame of mind


alt Brani:
1-Aspic temple; 2-The flying norseman; 3-Dive; 4-In to my eye; 5-Moerket; 6-Fall til marken; 7-TV; 8-Strange frame of mind, 9- Have you ever seen the rain, pt. 2; 10-Arabide; 11-Hocus pocus.
Formazione:
Eskil Nyhus: drums, percussion; Jonstein Smeby: guitars, vocals; Erik Paulsen: bass, vocals; Stig Arve Jorgensen: organ, keyboards, vocals
Produced by Arabs in aspic, Kjartan Hesthagen.

2010, ristampa 2011, Black Widow - Durata totale: 44:09

La label nostrana Black Widow ci permette di conoscere gli Arabs in Aspic, interessantissimo gruppo proveniente dalla Norvegia che con Strange frame of mind ci offre una proposta di grande fascino che sembra provenire direttamente dagli anni '70.

Locanda delle Fate - The missing fireflies...

 alt Brani:

Parte A (studio)
1-Crescendo; 2-Sequenza circolare; 3-La giostra; 4-Non chiudere a chiave le stelle.
Parte B (live bonus tracks)
5-Non chiudere a chiave le stelle; 6-Crescendo; 7-Saggezza.

Formazione:
Parte A
Leonardo Sasso: voce; Luciano Boero: basso, chitarra classica, chitarra acustica; Giorgio Gardino: batteria; Oscar Mazzoglio: tastiere; Max Brignolo: chitarre; Maurizio Muha: tastiere
Parte B
Leonardo Sasso: voce; Luciano Boero: basso; Giorgio Gardino: batteria, vibrafono; Oscar Mazzoglio: Hammond, tastiere, minimoog; Ezio Vevey: chitarra; Michele Conta: pianoforte, tastiere; Alberto Gaviglio: flauto traverso.
2012, Fading Records - Durata totale: 35:03

Magari non c'è unanimità di vedute sul valore di Forse le lucciole non si amano più, ma è innegabile che quel disco uscito "fuori tempo massimo", nel 1977, quando il prog italiano aveva già sfornato fior di capolavori, ha comunque lasciato un segno forte. E la Locanda delle Fate, il gruppo autore di quell'album, ha consolidato, nel corso degli anni, un nome che, volenti o nolenti, è entrato nel cuore di tanti appassionati. La recente reunion della band ha permesso così a tanti fan di riavvicinarsi a quelle composizioni intrise di un affascinante romanticismo che sono diventate un importantissimo pezzo di storia del prog nostrano. Con nuovi spettacoli live la Locanda è tornata in auge e pubblica ora, tramite la Fading Records, un cd di breve durata contenente alcune chicche molto interessanti.

Doracor - La vita che cade

 alt Brani:
1-Settimo cielo; 2-La vita che cade; 3-Planet X; 4-Dentro il tuo mondo; 5-Così lontani quei giorni; 6-Una goccia d'acqua; 7-Ritmami il respiro; 8-Inanna; 9-Nel silenzio del tempo; 10-Lentamente; 11-Attimo.
Formazione:
Corrado Sardella: keyboards, synths; Milton Damia: vocals, guitars; Riccardo Mastantuono: guitars, electronic violin; Claudio Paglierini: bass; Vincenzo Antonicelli: tenor & soprano saxes; Nicola di Già: noise & ambient guitars.
Special guests
Vittorio Riva: drums (2,4); Stefano Marazzi: drums (1); Titta Tani: drums (10); Davide Guidoni: drums (3, 6, 9); Vladimiro Melchiorre: drums (7); Gianluigi Giorgino: guitars (10); Ivano D'Ortenzi: vocals (7).

2011, Mellow Records - Durata totale: 68:22

Confermando una sezione ritmica che vede la presenza di drummers veri e quindi senza la batteria elettronica degli esordi, Corrado Sardella, alias Doracor, sforna l'ennesimo lavoro con il suo marchio di fabbrica, ormai inconfondibile per chi lo segue fin dagli esordi.