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Brani: |
| 1-Preludio - Leitmotiv musaico;
2-Nuvole; 3-L'amore per la bellezza; 4-Cantami o musa; 5-E la luna
discende sul tempio che fu; 6-Supermercato; 7-La strada per Dio; 8-Tu;
9-Epilogo - Variazione musaica. |
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| Formazione: | |
| Emanuele Bavieri: voce e chitarra ritmica; Saverio Rapezzi: chitarra
classica; Emiliano Giannelli: pianoforte; Massimiliano Giusti:
programmazione e tastiere; Andrea Pacini: percussioni; Francesco Di
Cuonzo: violini; Tatiana Caselli: viole; Carlo Benvenuti: violoncelli;
Giovanna Nieri: flauto traverso; Giulia Di Ama: vocalist. |
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| Arrangiamenti (su cht obbligata di E. Bavieri), orchestrazione,
missaggio, digitale editing e direzione artistica: Massimiliano Giusti. 2011, Videoradio - Durata totale: 54:51 |
Opera un po' pretenziosa, questa di Emanuele Bavieri, che realizza con Cantami o diva
un concept-album il cui tema di fondo è l'amore. Non (solo) quello per
una donna, considernado che il significato ne è amplificato fino al
punto di inneggiare quasi un amore supremo (Coltrane docet?), che unisce Dio, vita, musica, bellezza e tanto altro ancora. Il Preludio - Leitmotiv musaico è una breve introduzione melodica, tra musica classica e new-age, per solo piano (cosa che succederà anche nell'Epilogo - variazione musaica). Sono poi i quattordici minuti di Nuvole a
spingerci nel pieno del lavoro. Si parte con un raffinato cantautorato
sorretto da trame acustiche, con chitarra, flauto e archi ad
accompagnare la voce di Bavieri. L'entrata quasi timida delle
percussioni non fa cambiare l'atmosfera della composizione, che continua
con la sua vena malinconica, quasi fino ai sette minuti, quando ritmi
che mi sembrano elettronici, tastiere e chitarra elettrica prendono il
sopravvento, facendo così cambiare le coordinate sonore (mentre le parti
cantate, a due voci, maschile e femminile continuano nella loro
direzione) per un paio di minuti prima del ritorno acustico che fa
pensare anche a certo folk-prog. Nuvole segna bene le
caratteristiche che si ripresentano nel corso dell'album, infatti anche i
successivi brani mantengono fattezze simili, con ritmi molto pacati
(solo Supermercato si mostra leggermente più vivace e
sostenuta), un'ispirata spinta melodica, la preponderanza di strumenti
acustici e questo riuscito mix di classica, folk e cantautorato colto.
Bavieri dimostra di avere le idee
chiare e presenta un lavoro molto elegante, ma anche un po' pesantuccio
da ascoltare, viste le tematiche, le dinamiche tutt'altro che esplosive e
qualche momento un po' ripetitivo. Una durata totale più breve avrebbe
forse giovato e ci avrebbe permesso di segnalare questo disco tra le
sorprese dell'anno. La qualità c'è, la personalità pure, ma consigliamo
di puntare su qualche accorgimento per far sì che gli sviluppi futuri
della musica di Bavieri portino l'artista a quella dimensione a cui
punta.
Peppe
giugno 2011
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