Peter Gabriel - Up

A 10 anni dal suo ultimo album di studio (US – 1992), Peter Gabriel torna con un disco di canzoni nuove (tranne un paio). Il progetto è stato talmente diluito nel tempo da perdere di coerenza: ad un titolo che sembra alludere a qualcosa di positivo ed allegro corrispondono dieci pezzi dove predominano le atmosfere cupe, la tristezza, l'incertezza. Così, dovendo scegliere tra le centinaia di pezzi scritti e registrati da Gabriel negli ultimi tempi, l'ex Genesis sembra aver preferito proprio quelli meno "up". Ed infatti si comincia con "Darkness", titolo emblematico per una canzone molto bella, caratterizzata dalla grande voce di Peter e da un bel tappeto di pianoforte nel ritornello. Meno convincente sembra "Growing Up", che soffre a mio avviso di una impostazione troppo dance e si protrae eccessivamente. Ancora atmosfere malinconiche per "Sky Blue", un pezzo davvero molto convincente che si avvale dei Blind Boys of Alabama come additional vocals nei cori finali. "No Way Out" (altro titolo pessimistico) è una classica canzone gabrieliana dove le percussioni di Ged Linch in stile World Music supportano per tutto il brano voce e pianoforte. Il pezzo numero cinque è una vecchia conoscenza dei fan di Gabriel: "I Grieve" fu pubblicata nella colonna sonora del film "City Of Angels". Su "Up" il brano è molto simile a quello già edito e sembra ben integrarsi nel contesto dell'album con il suo inizio lento ed ipnotico ed il testo lugubre. Sul finale la canzone si movimenta un po', senza comunque mai raggiungere vette artistiche di primissimo piano. Il primo singolo estratto, "The Barry Williams Show", è l'unico corpo estraneo nel disco; il brano, sia ben chiaro, è accattivante da un punto di vista musicale (la voce di Gabriel che sembra tornare ai registri genesisiani, le trombe, la batteria...) e presenta un testo cinico sui cosiddetti reality shows e sugli avvoltoi che li popolano. Forse la versione dell'album è un po' ridondante nel finale. Il fatto è che The Barry non sembra abbastanza rappresentativa del disco in quanto fin troppo differente dal resto delle canzoni proposte da Peter. Subito dopo l'invettiva contro la televisione, il tono scende di nuovo, luci soffuse per un pezzo davvero incantevole, il migliore del disco a mio avviso. "My Head Sounds Like That" procede con la voce di Peter suadente su pianoforte ed ottoni, verso metà si concede un breve intermezzo "heavy" e poi riprende il suo andamento pastorale. Di seguito, ancora un altro brano convincente, "More Than This", destinato ad essere il secondo singolo estratto. Stavolta, insieme a pianoforte e voce, spicca il bel riff di chitarra di David Rhodes, che rende il pezzo ritmicamente interessante. Segue l'arcinota "Signal To Noise", pezzo di cui da anni si aspetta una pubblicazione ufficiale, in quanto registrato tempo fa con il contributo dell'ormai scomparso Nusrat Fateh Ali Khan e modificato più volte. Il progetto del brano sembra essere molto ambizioso, con l'orchestra praticamente onnipresente ed una marea di influenze tribali. Tutto sommato, però, "Signal To Noise" non è il capolavoro che una tale lunga gestazione lasciava presagire e risulta essere di difficile ascolto. Il disco si chiude con "The Drop", il brano più breve (3' 03) dell'album, con ancora il pianoforte sugli scudi.
Un giudizio su "Up" non può che essere positivo. Gabriel ha pubblicato un disco di spessore, ricco di sonorità differenti. Classico per certi versi, sperimentale per altri. La complessità musicale renderà senz'altro l'album più interessante all'aumentare degli ascolti. Interessante sarà anche il responso di un mercato discografico profondamente cambiato rispetto a 10 anni fa: c'è ancora spazio per artisti come Gabriel? Noi ci auguriamo di sì così come ci auguriamo di non dover aspettare un'altra decade per ascoltare un nuovo disco di Peter..., materiale in cantina ce n'è.
Per chi non ha trovato i testi delle canzoni sul booklet, ricordiamo che basta inserire il Cd nel computer per leggerli in inglese e andare alla pagina dedicata nella sezione Traduzioni del nostro sito per leggerli tradotti in italiano. 
 
Up
anno: 2002
Cas. ed.: Virgin Records
durata: 69 min
voce: Peter Gabriel
batteria: Ged Linch, Manu Katche, Dominic Greensmith, Steve Gadd, Dave Power
percussioni: Mahute Dominique, Ged Linch, Richard Chappel, Daniel Lanois, Will White, Stephen Hague, Assane Thiam
basso: Tony Levin
chitarre: David Rhodes, Daniel Lanois, Peter Green, Richard Evans
programmazioni: Richard Chappell
track list:
1. Darkness
2. Growing Up
3. Sky Blue
4. No Way Out
5. I Grieve
6. The Barry Williams Show
7. My Head Sounds Like That
8. More Than This
9. Signal To Noise
10. The Drop
 

Giovanni
Ottobre 2002


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