7
giugno 2008. Per gli appassionati della buona musica di Agropoli e
dintorni, in provincia di Salerno, è una data importante. E’ il giorno
in cui c’è la manifestazione con cui una strada viene intitolata ad un
grande scomparso ormai da quasi tre lustri, Frank Zappa.
A suggello dell’evento, ci voleva la presenza di qualche personaggio
che è stato molto vicino al Maestro. Grazie all’iniziativa di Biagio Francia, è stato contattato Chad Wackerman, straordinario batterista e fido collaboratore di Zappa negli anni ’80. Da anni il drummer ha stretto un forte rapporto con un'altra leggenda: il chitarrista Allan Holdsworth.
Chi conosce un minimo di storia del rock, dovrebbe avere un’idea ben
precisa dell’importanza di questo musicista, il cui curriculum vanta
esperienze fondamentali, iniziate con i Tempest e proseguite con i vari Nucleus, Soft Machine, UK, Bruford, Jean Luc Ponty
e con molteplici altre collaborazioni. Allan vanta anche una carriera
solista di tutto rispetto e proprio Frank Zappa, in diverse occasioni,
ha espresso parole di grande stima nei suoi confronti. Si può quindi
dire che non ci poteva essere scelta migliore nel reclutare l’Allan Holdsworth Trio per il concerto dell’8 giugno. La band, completata dal bassista Ernest Tibbs,
altro pezzo da novanta, regala una prestazione di gran classe (e non
poteva essere altrimenti!), con una proposta strumentale a cavallo di
più generi, su quel crocevia dove jazz e rock si incontrano e danno
libero sfogo alla fantasia, al talento, alle capacità solistiche e a
quelle collaborative dei musicisti. Non scopriamo certo ora che il guitar-playing
di Holdsworth è strepitoso e possiede qualcosa di magico, per come
riesce a coinvolgere l’ascoltatore nonostante l’elevato tasso tecnico.
E, ovviamente, qualche parola va spesa anche per Wackerman, musicista
sopraffino, con un drumming fluido, spedito, pronto sempre a mutare e
capace di accelerazioni da brividi. I suoi spazi solistici sono stati
semplicemente da antologia. La fusion proposta dal trio viaggia spedita,
ma non mancano situazioni più di atmosfera, nelle quali Allan, da
sempre attento all’applicazione della tecnologia allo strumento,
dimostra ancora una volta la sua arte di ricerca sonora, con accurate
scelte timbriche. “Il più grande chitarrista dell’universo”
(parole di Zappa) è ancora oggi in grandissima forma e anche ad Agropoli
è riuscito ad elargire un saggio perfetto della sua arte.
Peppe - giugno 2008
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