Brani:

1. Discontinuous Spiral 2. Inner Flames 3. Shironiji 4. I Am Not Here 5. Horobi No Kawa 6. Nessa No Kiuku 7. Hatenaki Shoudou

Formazione:
Akihisa Tsuboy / violin - Toshimitsu Takahashi / keyboards - Dani / bass - Shirou Sugano / drums
Anno: 2005, CD Musea Records FGBG 4598 - Durata: 71:32 

 

I KBB sono tra i migliori gruppi di musica contemporanea giapponese, dove il talento si fonde con virtuosismo e creatività regalandoci una miscela tra prog e fusion di grande impatto dominata dal funambolico violino di Akihisa Tsuboy. La musica è sempre dinamica ed entusiasmante e dopo due eccellenti dischi i KBB pubblicano questo live che cattura un'elegante performance al Silver Elephant Club di Tokyo dello scorso anno. L'album è imperniato su due brani tratti dal debut album Lost and Found e quattro dal successivo Four Corner's Sky con l'aggiunta dell'inedito Inner Flames. I brani sono qui arricchiti di preziose improvvisazioni dando vita ad un intreccio di prog sinfonico e un jazz-rock coinvolgente ed emozionante. Si parte con Discontinuos Spiral allegra traccia prog-fusion con il violino di Tsuboy che suggestiona con quei motivi della migliore tradizione folk celtica. L'inedito Inner Flame mostra il lato virtuoso dei KBB con funamboliche tastiere che si intersecano con momenti di pacata melodia. Rilassatezza e meditazione sono il senso che da Shironiji delicata e malinconica. Segue I Am Not Here prima aggressiva con suoni ossessivi e un violino suonato come una electric guitar e poi delicata e poi ancora scatenata con suoni avanguardistici dove l'improvvisazione dà sfogo a momenti di puro astrattismo. Passionalità e sensualità trasmette la seducente Horobi no Kawa con un pianoforte notturno ed un basso in evidenza che si fanno inseguire da un dolce violino languido e mai domo. Nessa no Kioku, dai connotati mediorientali, dove la mano sapiente dell'infaticabile Tsuboy dà le basi ad una travolgente sezione ritmica che a sua volta trascina il violino in ariosi virtuosismi. Chiude Hatenaki Shoudoudagli stilemi più semplici con la sapiente fusione di ritmiche jazz/fusion con un prog sinfonico personale, dove la maestosità e l'ariosità strumentale concludono un piccolo gioiello da mettere in bella mostra sugli scaffali della nostra collezione di dischi.

Progman59
Dicembre 2005