A day with Steve Hackett

La scena è quanto di più classico si possa immaginare: sei persone sedute attorno a un tavolo di una pizzeria nel cuore di Napoli a discutere delle bellezze artistiche dell’Italia. Chissà quante altre volte l’avrò vissuta! Ma stavolta è diverso: oltre a me, a gustare un’ottima Margherita ci sono Mario Giammetti, massimo esperto mondiale dei Genesis nonché loro esegeta preferito, Maurizio ed Angela Vicedomini, fotografi di fama internazionale e autori di tutte le immagini contenute nel progetto Genesis Revisited II, e i coniugi Hackett. Sì, proprio loro, Steve e Jo, una splendida coppia, innamorata del nostro paese più di quanto lo siamo noi stessi che pure ci abitiamo.

Interviste - Cyrax

Da dove viene il nome della band? Quali sono le vostre le principali influenze musicali?

Marco: Cyrax è il nome di un personaggio di Mortal Kombat ed in seguito ad una lista di nome più o meno appetibili, io Antonio e Paolo pensavamo che questo nome potesse convogliare tutte le influenze musicali dei nostri dischi: Elettronica, Progressive, Power, Blues...
Per quanto concerne le mie principali influenze Io ho cominciato a cantare nel 2003, ma ho iniziato a prendere lezioni seriamente solo nel 2007 iscrivendomi al CPM di Milano. Non sentendomi pienamente appagato musicalmente ho indirizzato i miei ascolti alla classica, per la quale poi è nato un amore smisurato! Tutt’ora studio ancora Canto Lirico presso il Conservatorio di Pavia.

Habitat - Historias olvidadas remix

alt Brani:

1-Alguien que nos mienta; 2-Todos los del bosque; 3-Dos historias del pasado; 4-Estatuas y monumentos; 5-Pocilga; 6-Carreras en el cielo; 7-Fuman en pipa; 8-Flavia; 9-La montana de las sombras. Bonus tracks: 10-No me perturbes; 11-La montana de las sombras / parte 1 - version 2011.

Formazione:

Enrique Hittos: guitars; Aldo Pinelli: vocals, bass, keyboards, percussion, guitars; Carlos Vidal: electric drums; Gonzalo Maciel and Alejandro Marino: keyboards; Sebastian Monk: programming; Roberto Sambrizzi: drums and percussion.

2013, Lizard Records - durata totale: 44:37

La Lizard ci aveva già fatto conoscere gli argentini Habitat con il loro quarto album Tratando de respirar en la furia. A distanza di due anni da quella pubblicazione ecco che la casa discografica ci propone un nuovo cd, che rappresenta, in realtà, una ristampa, in versione remixata, del debutto Historias olvidadas, datato 1997.

Nodo Gordiano - Nous

alt Brani:
1-Portonovo; 2-Aion; 3-Apologia del nodano; 4-Nous; 5-Officina; 6-Arturiana; 7-Stella Maris.
Formazione:

Andrea De Luca: voce, basso, chitarra acustica, chitarra elettrica, sintetizzatori, saz; Carlo Fattorini: batteria, percussioni acustiche ed elettroniche, glockenspiel, vibrafono; Fabrizio Santoro: chitarra elettrica, basso, sintetizzatori.
Con la partecipazione di
Valerio Di Giovanni: chitarra elettrica in 1; Sasha Bon: sintetizzatori in 4; Gianluca Cottarelli: piano elettrico in 7; Silvia Scozzi: armonie vocali in 7.

2014, AMS Records - durata totale: 49:52

Un album dei Nodo Gordiano non è mai un album banale. Anche questo quarto lavoro in studio, Nous, sotto certi aspetti può essere definito spiazzante. In senso positivo. E' da apprezzare il coraggio di non ristagnare su schemi ben definiti, di non seguire uno stile preciso e riconoscibile, ma di rischiare sempre, di sorpendere e sorprendersi alle prese con sentieri musicali sempre particolari.

Moongarden "The gates of Omega"

2001, Mellow Records

Il 2001 è stato uno degli anni migliori del prog post anni ’70. Merito di una serie di uscite di altissimo livello qualitativo e di due album in particolare: Mind vol. 2 degli Isildurs Bane e The gates of Omega dei Moongarden. Quest’ultimo rappresentava il terzo lavoro di una band che già si era fatta apprezzare nella decade precedente con il buon esordio Moonsadness, caratterizzato da un new-prog di buona fattura, e con il seguente Brainstorm of emptiness, in cui si cominciava ad intravedere una personalizzazione del loro rock sinfonico che avrebbe raggiunto il culmine con il passo successivo. Stiamo parlando di un gruppo che ruota attorno ad una delle figure più carismatiche del panorama italiano degli ultimi venti anni, Cristiano Roversi, bassista, tastierista, compositore, negli anni recenti anche produttore discografico e direttore artistico. Con The gates of Omega i Moongarden riescono a creare qualcosa di unico, merito dell’incredibile momento di ispirazione del loro leader.

alt

Prog metal - 3 - 2000-2014

Il prog-metal si presenta agli inizi del nuovo secolo dopo un decennio in cui è diventato uno dei baluardi musicali contro l’invasione del mercato del grunge e dell’alternative rock. A fine anni ‘90, lo stato di salute del prog-metal sembra buono: i Dream Theater hanno da poco realizzato Scenes from a memory (Metropolis part II), in cui ritornano alle sonorità di Awake e Images and Words; i Fates Warning hanno pubblicato un live (Still life) in cui hanno riproposto per intero il loro capolavoro del ‘97 A pleasant shade of gray e addirittura la suite The ivory gate of dreams del 1988; i Crimson Glory, sebbene orfani di Midnight, stanno tentando il ritorno con un album ambizioso come Astronomica. La seconda guardia (es.: Enchant, Shadow Gallery, Threshold) è in ascesa da almeno cinque anni e sembra destinata a nuovi successi ed a un migliore riscontro in termini di vendite.

Yes – Tales from Topographic Oceans

 


Brani:
1-The Revealing Science of God - Dance of the Dawn; 2-The Remembering - High the Memory; 3-The Ancient - Giants Under the Sun; 4-Ritual - Nous Sommes Du Soleil.
Formazione:

Jon Anderson: vocals; Steve Howe: guitars; Chris Squire: bass guitar; Rick Wakeman: keyboards; Alan White: drums.

1974, Atlantic

Se c’è un album che nel bene e nel male raccoglie quella che è l’essenza della musica degli Yes, questo non può che essere la loro sesta fatica in studio: Tales from Topographic Oceans, mastodontico doppio contenente ben quattro suite, una per ogni facciata dell'LP, due per ogni disco nell’edizione in cd (non considerando le nuove rimasterizzazioni). Un concept album ispirato al libro Autobiografia di uno Yogi di Paramhansa Yoganada.

Marillion – Sounds That Can’t be Made

 

alt Brani:
1-Gaza; 2-Souds that Can’t be Made; 3-Pour my Love; 4-Power; 5-Montreal; 6-Invisible Ink; 7-Lucky Man; 8-The Sky Above the Rain.
Formazione:

Steve Hogarth: vocals, backing vocals, keyboards; Mark Kelly: keyboards; Pete Trewavas: bass guitar; Steve Rothery: guitar; Ian Mosley: drums.

2012, Intact - durata totale: 64:00

Volenti o nolenti, il nome Marillion non lascia mai indifferenti. A questo nome è legata una delle pagine più belle del rock progressive: la rinascita del genere negli anni 80, grazie a quattro capolavori, da Script for a jester’s tear a Clutching at straws, poi il cambio di line-up derivato dall’abbandono del front man e leader della band FIsh, l’ingresso nel gruppo di Steve Hogarth e, a un passato glorioso, si accostano nuove e bellissime pagine, su tutte Brave e Afraid of sunlight, ma purtroppo anche album quantomeno discutibili.

Kraftwerk - Kraftwerk

alt Brani:

1. Retreat (Ruckzuck) (7:47); 2. Stratovarius (12:10) ;  3. Megaherz (9:30) ; 4. From the High Skies (Von Himmel Hoch) (10:12)

Formazione:

Ralf Hütter: organ, strings, drums, keyboards, vocals, woodwind; Florian Schneider: flute, percussion, strings, violin, drums, keyboards, vocals, woodwind; Klaus Dinger: drums; Andreas Hohmann: drums.

1970, Philips - Durata totale: 39:39

I Kraftwerk sono considerati unanimamente, e a ragione, uno dei gruppi più importanti nella storia della musica e non sarebbe sorprendente vederli riconosciuti nei secoli futuri come una delle icone musicalmente più rappresentative e innovative del '900 e venire classificati per importanza storica come oggi consideriamo Beethoven.

Kingdome Come, Victor Peraino's - Journey in time


alt Brani:

1. We Only Come to Help You (5.45); 2. Future (6.16); 3. Journey in Time (5.19); 4. I Put a Spell On You (4.34); 5. Empires of Steel (9.16); 6. Walk With Angels (4.40); 7. Time Captives (7.39); 8. Sunset Sail (6.20); 9. Demon Of Love (4.06); 10. Don't Let Me Be Misunderstood (4.47)

Bonus DVD: 1. Time Captives; 2. Empires Of Steel; 3. Time Captives; 4. Demon of Love.

Formazione:

Victor Peraino: Vocals, Keyborads Andromeda, Moog Synth, VCS3, Mellotron; Arthur Brown: Vocals; Jeff Faust: Guitar; Joe Bass: Bass; James Pryor: Drums; Nick Pynn: Violin; Ric Vulmirovich: Bass; Joey Fava: Drums.


Ritornano dalle nebbie di tempi lontani - grazie alla Black Widow di Genova, un’etichetta di culto per tutti gli appassionati di prog - i mitici Kingdome Come, il leggendario gruppo dei primi ’70 (all’epoca all’avanguardia grazie all’uso del VCS3, del mellotron e del theremin) di Arthur Brown, personaggio carismatico e influente della scena psichedelica e prog dell’epoca.

Interviste - Silver Key

Abbiamo mandato, come un messaggio nella bottiglia, queste domande, nella speranza di una risposta. Ringraziamo Yuri Abietti, per la cortese disponibilità, ci spiace il poco spazio disponibile, perché alcune sue risposte stimolano altre domande, che ci serberemo per il prossimo incontro.